
In un contesto in cui da un momento all’altro può crearsi un’opportunità da sfruttare per il proprio business, è bene tenersi aggiornati e non farsi sfuggire nessuna occasione.
In questi articoli vi propongo le novità più interessanti della settimana riguardanti il settore del marketing.
Vediamo subito quali sono quelle di questo #41 appuntamento.
#1 NOTIZIA- TIKTOK CENSURA LE PERSONE BRUTTE?

The Intercept, un sito di inchieste, ha pubblicato un documento che ha creato grandi polemiche intorno a uno dei social più scaricati al momento, Tiktok.
Il documento, diviso in due sezioni, contiene alcune linee guida che i moderatori del social avrebbero dovuto seguire controllando i contenuti nella piattaforma.
Nella prima sezione, dedicata alla pagina dei Per te (la schermata principale di Tiktok dove scorrono i video), si raccomanda ai moderatori di nascondere i video con persone brutte, obese, troppo magre e con disabilità fisiche, evitando di mostrare anche ambienti molto poveri, disordinati e sporchi.
La seconda sezione riguarda invece le dirette in streaming, e riporta i criteri da considerare per interrompere il livestream in caso di violazione dei principi guida. In base alla gravità del contenuto, i moderatori possono anche decidere di allontanare l’utente dalla piattaforma, momentaneamente o definitivamente.
Josh Gartner, il portavoce di TikTok, ha spiegato a The Intercept che «la maggioranza» delle linee guida sui livestream «non è più in uso o in alcuni casi non è mai stata applicata» e che l’eliminazione di contenuti con persone e ambienti giudicati non piacevoli «erano un primo tentativo di prevenire il bullismo ma non sono più effettive e non lo erano già quando The Intercept le aveva ottenute».
Anche se le sue parole sembrano essere plausibili, queste non spiegano le righe in cui si dice che bisogna censurare persone con deformità fisiche, obese, troppo magre, con troppe rughe, con la pancia gonfia, il sorriso sbilenco e altre disabilità fisiche perché sono «molto meno attraenti e non vanno raccomandate ai nuovi utenti». E ancora, si consiglia di censurare video girati in ambienti sporchi e poveri perché «questo tipo di ambienti non è adatto per i nuovi utenti perché è poco alla moda e poco attraente».
Queste linee guida, piuttosto che combattere e prevenire il bullismo, sembrano voler imporre degli standard minimi per rendere la piattaforma più “perfetta” possibile.
#2 NOTIZIA- CORONAVIRUS: CALANO GLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI

Il settore pubblicitario non è esente dai duri colpi sferrati dal coronavirus. Se molte aziende stanno rivedendo il loro approccio alla comunicazione, molte hanno diminuito il budget destinato alla pubblicità, e altre ancora lo hanno addirittura azzerato. Questo, ovviamente, porta a un calo generale degli investimenti mondiali, sia nella pubblicità online che offline.
Secondo gli analisti di eMarketer – società statunitense specializzata in digital marketing e advertising – la spesa pubblicitaria mondiale prevista per il 2020 si aggirerà intorno ai 691,7 miliardi di dollari, circa 20 miliardi in meno rispetto alle stime dei mesi precedenti.
A contribuire a questa cifra è la Cina, uno dei paesi con i maggiori investimenti pubblicitari, e dove l’ammontare complessivo della spesa pubblicitaria si prevede si attesterà attorno ai 113, 7 miliardi di dollari (7,43 miliardi in meno rispetto ai 121,13 previsti).
Colossi come Facebook, Amazon e Google registrano così grandi perdite. Molte imprese del settore tech stanno infatti registrando perdite notevoli legate ai tagli al budget pubblicitario adottati da gran parte degli inserzionisti. Ma è l’out of home a risentirne di più. Se tutte le persone sono obbligate a stare in quarantena, è infatti difficile che la cartellonistica in città venga notata.
E per quanto riguarda i grandi eventi come, ad esempio, le Olimpiadi di Tokyo del 2020? La sponsorizzazione di un grande evento, può comportare l’investimento di grandi somme da parte dei brand, senza contare le risorse investite nella preparazione strategica prima dell’evento.
In particolare, l’avvocato Nick Breen spiega che “uno sponsor potrebbe trovarsi in una posizione in cui ha pagato una somma significativa per i diritti e quei diritti sono gravemente diluiti in valore o diventano inutili nel momento in cui un evento viene cancellato. Probabilmente le aziende avranno investito risorse di marketing, forse coinvolgendo agenzie di terze parti, magari organizzando concorsi a premi per i biglietti e comunque sostenendo tempi, costi e risorse considerevoli nella preparazione dell’evento.”
#3 NOTIZIA- THE SPOILER BILLBOARDS: LA CAMPAGNA FAKE DI NETFLIX
Come ho detto in precedenza, la pubblicità out of home, ovvero la cartellonistica, registrerà un grande calo di investimenti pubblicitari. Eppure, in questo caso è stata sfruttata proprio questa situazione delicata per realizzare una campagna fuori dall’ordinario.
Due ragazzi Thailandesi hanno così ideato una campagna talmente geniale da essere stata scambiata per vera, diventando virale anche sui social.
La campagna può essere riassunta così: “se esci, ti spoilero la tua serie tv preferita”.
I due ragazzi, rientrati in Thailandia dalla Germania, avevano notato che nel loro paese mancava la consapevolezza del pericolo che stiamo vivendo. Per questo, dopo essersi auto isolati, hanno cominciato a collaborare a distanza e a pensare ad una campagna che potesse sensibilizzare le persone del posto.
Così nasce The spoiler Billboards: una serie di cartelloni sparsi per le città, e la minaccia di spoilerare i finali delle serie tv più famose a chi fosse uscito di casa.

“Una volta finita l’abbiamo proposta a Netflix Singapore, ma non l’hanno accettata perché la loro filosofia è contraria a ogni spoiler. Quando hanno rifiutato il nostro progetto lo abbiamo messo online, ma non avremmo mai immaginato che facesse il giro del mondo e soprattutto che le persone credessero che fosse una campagna vera. Non avevamo intenzione di ingannare nessuno“. Ha detto uno dei due ragazzi.
Questa campagna, seppur creata solo a livello digitale, e senza un riscontro in nessuna città al mondo, è stata scambiata per una campagna lanciata dal colosso del video streaming, Netflix.
Il loro progetto ha fatto il giro del mondo, e Netflix si è vista costretta a dover comunicare che la campagna non era stata creata dalla società.
Bene, questa era l’ultima notizia che avevo il piacere di proporre e condividere con voi
Vi ringrazio per aver letto l’articolo e spero vi sia stato utile per rimanere aggiornati o per trovare qualche spunto interessante.
Alla prossima settimana!
Articolo scritto da: Alessio Pepe