
In un contesto in cui da un momento all’altro può crearsi un’opportunità da sfruttare per il proprio business, è bene tenersi aggiornati e non farsi sfuggire nessuna occasione.
In questi articoli vi propongo le novità più interessanti della settimana riguardanti il settore del marketing.
Vediamo subito quali sono quelle di questo #86 appuntamento.
1# NOTIZIA- REBRANDING: TWITTER CAMBIA IL SUO STILE, MA NON L’ICONICO UCCELLINO BLU
Del tutto controtendenza è il nuovo rebranding di Twitter, che cambia stile ma non il suo iconico uccellino blu. La nuova identità visiva è colorata, dinamica e complessa, proprio come le conversazioni che avvengono tra gli utenti della piattaforma ogni giorno.
Il nuovo rebranding di Twitter, così, è «imperfetto, by design», come viene dichiarato sul blog aziendale. Ciò che ha ispirato il rebranding sono stati proprio gli utenti. Come ha Twittato il chief manager officer della compagnia Leslie Berland, infatti, «il brand non siamo noi, siete tutti voi».
L’approccio è creativo e art-first, lo stile umoristico e composto da strati sovrapposti e colorati.
Vincente è stata l’idea di rivolgersi a una realtà giovane come la francese Irradié, e non alle agenzie internazionali dall’approccio convenzionale e spesso inefficace per interpretare al meglio l’attitudine e l’energia di Twitter.
Lo stile, caratterizzato da GIF, meme e texture sarà presto diffuso nei video, nelle presentazioni e nei banner presenti sulla piattaforma.
Come anticipato all’inizio, l’iconico uccellino azzurro di Twitter rimarrà invariato, quasi a voler comunicare che saranno «sempre i tweet al centro» dell’esperienza sulla piattaforma.
Le novità non finiscono qui. Twitter ha introdotto anche un nuovo font proprietario per caratterizzare ancora di più l’identità del social network.
I want to give a bit more depth to Chirp, our new typeface.
Type, in 280 character doses, is the foundation of Twitter. In the history of the company we’ve either relied on someone else’s typeface, from SF Pro and Roboto, to Helvetica Neue in our brand. pic.twitter.com/OrvlYsxF9g
— Derrit DeRouen (@DerritDeRouen) January 27, 2021
Il font è chiamato Chirp, e racchiude in sé tutte le sfumature delle conversazioni di Twitter, che possono essere sia divertenti che serie.
#2 NOTIZIA- BERNIE SANDERS HA TRASFORMATO I SUOI MEME IN INIZIATIVE DI BENEFICENZA

January 20, 2021, Washington, DC, USA: Senator BERNIE SANDERS attends the Inauguration ceremony for President Joe Biden and Vice President Kamala Harris at the U.S. Capitol in Washington DC on January 20, 2021. (Credit Image: © Carol Guzy/ZUMA Wire)
Per giorni non si è parlato di altro. L’immagine del senatore democratico Bernie Sanders alla cerimonia d’insediamento di Biden ha letteralmente invaso il web, diventando non solo un meme, ma anche promotore di iniziative benefiche.
Ne è un esempio la “Chairman Sanders Crewneck” (letteralmente “una felpa girocollo di Sanders seduto”.
L’intero ricavato dalla vendita di felpe ufficiali con sopra la foto di Bernie è stato infatti donato a Meals on Wheels Vermot, un’iniziativa che si occupa di fornire un pasto caldo a chi non può permetterselo.
Con un prezzo di 45 dollari è andata in poco tempo sold out sul sito ufficiale.
Ciò che lo ha reso virale è stato il suo aspetto “umano” e autentico. Niente giacca e cravatta tipiche per un politico, ma vestiti trasandati, guanti in lana, mascherina chirurgica e giaccone pesante.
Intervistato al Late Night da Seth Meyers, Sanders avrebbe raccontato di non aver fatto altro che starsene «seduto lì, semplicemente provando a tenermi al caldo».
Niente personal brand, quindi, ma solo un modo per ripararsi dalle condizioni meteorologiche avverse. Il significato simbolico sembra quindi quello di portare la politica nuovamente sul piano pragmatico, piuttosto che spettacolarizzarla per ottenere consensi.
Meme su meme hanno poi invaso il web. Il volto di Bernie era letteralmente ovunque, anche nelle copertine dei film più famosi.
E ovviamente non potevano mancare le iniziative di real time marketing, come quella di Ikea, ad esempio, che invitava i propri clienti a ricreare lo stesso look del senatore.
Anche Pasta Garofalo ha provato a sfruttare la viralità del momento per portare vantaggio alla propria awareness.
La storia è stata approfondita a tal punto da riuscire a scoprire anche la provenienza di questi guanti ormai iconici. I guanti si è scoperto essere un regalo di Jen Ellis, una maestra che due anni fa li fece a mano con maglioni e plastiche riciclate e li diede a Sanders.
Jen Ellis è stata poi subissata di interviste e anche di richieste per poter acquistare quegli stessi guanti.
I made Bernie’s mittens as a gift a couple years ago. They are made from repurposed wool sweaters and lined with fleece (made from recycled plastic bottles). #BerniesMittens pic.twitter.com/lTXFJvVy9V
— Jen Ellis (@vtawesomeness) January 21, 2020
#3 NOTIZIA- JEFF BEZOS LASCIA AMAZON, MA QUESTO NON PREOCCUPA WALL STREET. ECCO PERCHÉ!
Una notizia è passata particolarmente inosservata. Ovvero quella che Jeff Bezos lascerà presto il timone di Amazon. Il motivo?
Amazon è una delle aziende più grandi al mondo, e richiede responsabilità. Molte responsabilità. Amazon non è più un sogno, ma una grande realtà con enormi complessità che non lasciano più spazio ad altro.
Ecco il vero motivo alla base di questa decisione. Bezos vuole dare di nuovo spazio al proprio genio e alla propria creatività, ripartendo da zero e portando sul mercato altra innovazione.
Proprio l’innovazione ha portato al successo Amazon, come spiega lo stesso Bezos in una lettera rivolta ai suoi dipendenti.
“Being the CEO of Amazon is a deep responsibility, and it’s consuming. When you have a responsibility like that, it’s hard to put attention on anything else”, continua poi Bezos.
Ormai Amazon non permette più di innovare. Il suo fondatore, invece, vuole continuare a sognare. Ma a cosa si dedicherà esattamente?
Dedicherà il suo tempo e le sue energie al Day 1 Fund (la fondazione benefica creata nel 2018 con la ex moglie MacKenzie Scott, 2 billion per aiutare famiglie in difficoltà e scuole); al Bezos Earth Fund (nato nel 2020, 10 miliardi per la lotta contro il cambiamento climatico), alla Blue Origin (la sua società per i voli spaziali), e al Washington Post (il quotidiano comprato nel 2013 e riportato in utile nel 2017).
Dalla metà del 2021 la guida di Amazon passerà a Andy Jassy, l’uomo del cloud, che finora ha guidato AWS (Amazon Web Services), che è il ramo più ricco del gruppo. Bezos rimarrà comunque Presidente del Consiglio di Amministrazione.
Bene, questa era l’ultima notizia che avevo il piacere di proporre e condividere con voi. Vi ringrazio per aver letto l’articolo e spero vi sia stato utile per rimanere aggiornati o per trovare qualche spunto interessante.
Alla prossima settimana!