
In un contesto in cui da un momento all’altro può crearsi un’opportunità da sfruttare per il proprio business, è bene tenersi aggiornati e non farsi sfuggire nessuna occasione.
In questi articoli vi propongo le novità più interessanti della settimana riguardanti il settore del marketing.
Vediamo subito quali sono quelle di questo #83 appuntamento.
1# NOTIZIA- BURGER KING CAMBIA VOLTO: È IL PIÙ GRANDE REBRANDING IN 20 ANNI
Il 2021 si apre con il rebranding di uno dei fast food più amati al mondo: Burger King. Lo stile colorito e dinamico lascerà il suo posto ad un logo a due colori, semplice e vintage.
Ma non sarà solo il logo a cambiare. L’intero design visivo si adatterà a quello che è il nuovo rebranding progettato da Jones Knowles Ritchie.
Si tratta del primo grande rebranding di Burger King in 20 anni. Lo stile semplice e moderno riesce così a comunicare alla perfezione i nuovi valori del brand.
Negli ultimi anni Burger King ha provveduto infatti ad eliminare dal proprio menù voci come aromi, conservanti e coloranti, appoggiando le nuove tendenze ambientali e rimarcando il proprio impegno verso la sostenibilità.
Dai un’occhiata al video ufficiale pubblicato da Burger King:
Attraverso il nuovo rebranding si vogliono comunicare le caratteristiche uniche del marchio: appetitoso, grande e scherzosamente irriverente.
Per il momento, il rebranding è in fase di lancio in America, ma presto sarà diffuso a livello globale.
Come potete vedere, le linee sono morbide, spesse e dall’aspetto divertente, così come l’intera identità visiva progettata. Anche il monogramma, infatti, ha le stesse caratteristiche. La B viene tagliata in tre parti per rappresentare quello che è un classico panino.
I colori, invece, sono ispirati al processo di cottura alla griglia di Burger King e agli ingredienti freschi.
#2 NOTIZIA- LA MOLISANA È STATA ACCUSATA DI INNEGGIARE AL FASCISMO E AL COLONIALISMO ITALIANO
Brutto colpo per La Molisana, accusata di inneggiare al fascismo e al periodo colonialista italiano a causa delle nuove confezioni di pasta distribuite sul mercato.
Le “Tripoline”, le “Bengasine”, le “Assabesi” e le “Abissine”, sono questi i formati di pasta che hanno fomentato la polemica legata al pastificio La Molisana.
I nomi rievocano quello che è stato il periodo del colonialismo italiano degli anni ’30 in Africa. Un periodo non da celebrare, certo, ma nemmeno da dimenticare. Sfortunatamente per La Molisana, le sue intenzioni sono però state malintese.
La didascalia che ha fatto infuriare il web era presente sul sito dell’azienda dal 2018. Ora ovviamente è stata rimossa, così come i nomi dei formati di pasta.
Ciò che ha creato più scalpore non è stata la scelta tematica, ma il tono celebrativo che si è dato all’argomento.
Anche se molti hanno accusato La Molisana di essere fascista e di esaltare la parentesi colonialista italiana, altri brand si sono schierati a suo favore comprendendo, probabilmente, le sue reali intenzioni. “Il Gambero Rosso” è uno di questi.
Secondo il brand, infatti, la scelta di questi nomi per descrivere un tipo di formato storico di pasta va tutelato e protetto, e non stigmatizzato.
Le scuse di Rossella Ferro, responsabile marketing di La Molisana, non sono tardate ad arrivare. L’azienda ha poi provveduto alla sostituzione dei nomi e dei contenuti testuali dei formati in questione.
Secondo alcune dichiarazioni, l’errore sarebbe stato causato dal mancato controllo delle schede affidate all’agenzia di comunicazione.
#3 NOTIZIA- IL NUOVO SPOT DI NETFLIX È DEDICATO ALLE PRODUZIONI ORIGINALI MADE IN ITALY
Il gigante dello streaming ripunta sullo storytelling, questa volta su quello Made in Italy.
“Una vacanza che non ti scordi; un papà su cui contare; una serata su di giri; una domenica da ricordare; una famiglia diversa; un ultimo abbraccio; un’impresa che sembrava impossibile».
Le storie più vicine a noi sono capaci di portarci lontano. Proprio come quelle raccontate nei film originali italiani Netflix. pic.twitter.com/O25JrUyHtU
— Netflix Italia (@NetflixIT) December 31, 2020
Sono queste le parole che si leggono durante l’ultimo spot di Netflix. Parole che raccontano e accompagnano le immagini delle produzioni italiane più famose firmate Netflix.
Tra queste troviamo il docu-film Sulla mia pelle diretto da Alessio Cremonini, ma anche Ultras di Francesco Lettieri, l’incredibile storia de L’isola delle Rose diretto da Sydney Sibilia e La vita davanti a sé di Edoardo Ponti e con Sophia Loren.
Lo spot, ricco di emozioni e storie da ascoltare, si conclude così: “In Italia le grandi storie esistono già. Basta solo raccontarle”. A fare da colonna sonora allo spot è infine Experience, celebre composizione di Ludovico Einaudi.
Le parole, le immagini e la colonna sonora, contribuiscono a proiettare lo spettatore nelle storie reali, e spesso crude, raccontate da Netflix.
Passione, violenza, integrazione, ma anche diversità, gioie e vittorie presenti nelle storie raccontano anche il brand, che proprio attraverso queste riesce a rafforzare la relazione con il suo pubblico, e a raccontare ciò che spesso le tv generaliste non approfondiscono.
Bene, questa era l’ultima notizia che avevo il piacere di proporre e condividere con voi. Vi ringrazio per aver letto l’articolo e spero vi sia stato utile per rimanere aggiornati o per trovare qualche spunto interessante.
Alla prossima settimana!
Articolo scritto da: Alessio Pepe