
In un contesto in cui da un momento all’altro può crearsi un’opportunità da sfruttare per il proprio business, è bene tenersi aggiornati e non farsi sfuggire nessuna occasione.
In questi articoli vi propongo le novità più interessanti della settimana riguardanti il settore del marketing.
Vediamo subito quali sono quelle di questo #54 appuntamento.
#1 NOTIZIA- SARÀ VIETATA LA PUBBLICITÀ PERSONALIZZATA: MA È DAVVERO COSÌ?

Hanno subìto un duro colpo i giganti del tech Facebook e Google che, a quanto dichiara il deputato olandese Paul Tang, “continuano ad utilizzare i nostri dati personali per fare profitti ed escludere società concorrenti”.
Da questa proposta, il 18 giugno il parlamento Europeo ha emanato, con una maggioranza di 503 voti su 701, un provvedimento che vieta la pubblicità personalizzata su internet.
Facebook e Google hanno fatto della vendita di spazi pubblicitari sulle loro piattaforme il loro principale modello di business. Dopo questo provvedimento, le società non potranno più utilizzare i dati personali degli utenti europei per operazioni di retargeting e per mostrare messaggi pubblicitari personalizzati sulla base delle preferenze e del comportamento espresso dagli utenti durante la navigazione.
Oltre a questa proposta, è stata lanciata anche una petizione, #AdsZuck, per invitare lui, altri imprenditori e i leader dei Governi a vietare la pubblicità micro-mirata.
Anche se non se ne è parlato molto in rete, si tratta di un provvedimento di primaria importanza contro la supremazia mediatica e concorrenziale che questi giganti tech hanno sul resto delle società e, oltre a questo, si tratta anche di limitare il potere propagandistico che la pubblicità può avere su queste piattaforme, riuscendo a manipolare anche l’opinione pubblica.
Nei suoi provvedimenti, la Commissione Europea raccomanda alle piattaforme tech di essere più trasparenti riguardo l’utilizzo dei dati personali, e di non abusarne per accrescere la propria influenza sul mercato.
Il micro-targeting è però ciò che si vuole vietare: esso ha un’accezione prettamente politica, laddove venga utilizzato per manipolare l’opinione pubblica.
Va fatta dunque attenzione: il provvedimento della Commissione Europea va ad intervenire proprio sulla pubblicità micro-targettizzata, contestualizzata in contesti delicati quali la politica.
Si tratta di un provvedimento che richiederebbe molto tempo per essere accettato, è quindi probabile che nel breve periodo le piattaforme rivedranno le proprie policy per la condivisione di contenuti politici. Tra l’altro, in America Facebook sta già limitando pubblicità a sfondo politico.
Dunque non tutta la pubblicità personalizzata verrà vietata, ma soltanto quella micro-mirata a scopo propagandistico e in estremi contesti volti ad influenzare l’opinione pubblica.
Nel punto n.105 del documento approvato si legge infatti ”il Parlamento Europeo, accoglie favorevolmente le iniziative adottate dalle piattaforme dei social media volte a contrastare le notizie false e diffondere informazioni ufficiali dell’Organizzazione mondiale della sanità sulla Covid-19 attraverso le loro piattaforme; mette tuttavia in guardia contro queste piattaforme, che disponevano di un potere di mercato molto significativo già prima della crisi; invita la Commissione a vietare alle piattaforme di visualizzare pubblicità micro-mirata e ad accrescere la trasparenza per gli utenti”.
#2 NOTIZIA- FACEBOOK: DECINE DI BRAND NON INVESTIRANNO PIÙ IN ADVERTISING. ECCO PERCHÉ!
Nelle scorse news abbiamo parlato di brand activism e di come Nike, con la sua campagna “for once don’t do it”, e IBM, con la sua opposizione all’uso di sistemi di riconoscimento facciale, abbiano preso una posizione in una causa sensibile e socialmente rilevante, ovvero il razzismo.
Per il mese di luglio, aziende come The North Face, Patagonia e Rei, boicotteranno Facebook tagliando in modo netto gli investimenti destinati alla pubblicità sulla piattaforma.
Si tratta di un gesto simbolico e di protesta, ma che potrebbe avere grandi ripercussioni finanziarie nel caso in cui altre aziende decidessero di seguire le loro orme. E diciamocelo, il rischio c’è.
Queste aziende chiedono ai big del tech più impegno e più responsabilità contro hate speech e contenuti razzisti che circolano liberamente sulle piattaforme.
Nasce così la campagna #StopHateForProfits
The North Face ha dichiarato che bloccherà i suoi investimenti in advertising su Instagram e Facebook finchè non saranno implementate «policy più restrittive per fermare contenuti razzisti, violenti o carichi d’odio e la circolazione di disinformazione».
L’azienda Rei ricorda invece quanto sia di fondamentale importanza mettere le persone al di sopra dei profitti.
Come dicevo prima, altre aziende potrebbero emulare i loro provvedimenti, e tra queste già spiccano aziende come Vans, Timberland, Upwork e Mozilla.
Ancora una volta a Facebook viene sottolineata la sua responsabilità di non far circolare sulla piattaforma contenuti che possano incitare violenza e odio razziale.
#3 NOTIZIA- MARKETING SU TIKTOK? SÌ, CON LA NUOVA PIATTAFORMA “TIKTOK FOR BUSINESS” (MA NON ASPETTATEVI I SOLITI SPOT PUBBLICITARI)
La famosa app per adolescenti ha creato una nuova piattaforma pensata per i brand che vogliono fare marketing e diffondere i loro messaggi alla community di Tiktok.
Si tratta di TikTok for business, e ospiterà tutte le soluzioni di marketing attuali e future per i brand che vogliono creare storytelling creativi sulla piattaforma.
Su TikTok quello che funziona non sono le classiche pubblicità con testimonial famosi e toni televisivi, ma video creativi in grado di coinvolgere gli utenti e di entrare in sintonia con loro.
Insomma, non annunci ma Tiktoks.
La prerogativa è comunicare con le persone, coinvolgerle, non proporre i soliti annunci patinati e costruiti a regola d’arte.
Investire nella pubblicità su TikTok diventa di primaria importanza in quanto, essendo popolata da un pubblico molto giovane, alcuni di loro non sono presenti né su Facebook né su Instagram. Nello specifico, 1 tiktoker su 4 non è presente sulle altre piattaforme.
Ad essere i testimonial dei brand non saranno più le celebrità della televisione, ma gli stessi influencer che popolano la piattaforma.
In questi giorni, TikTok ha preso un ulteriore decisione importante, decidendo di aderire al codice di condotta europeo sulla disinformazione, accettando di applicare una serie di provvedimenti che limitino la diffusione di notizie false e pericolose online.
“Per prevenire la diffusione della disinformazione online, la cooperazione e la trasparenza del settore sono fondamentali e siamo orgogliosi di fare la nostra parte, unendoci alle società che applicano il codice europeo”, ha dichiarato Theo Bertram, direttore del team di PR in Europa per TikTok.
Bene, questa era l’ultima notizia che avevo il piacere di proporre e condividere con voi. Vi ringrazio per aver letto l’articolo e spero vi sia stato utile per rimanere aggiornati o per trovare qualche spunto interessante.
Alla prossima settimana!
Articolo scritto da: Alessio Pepe